Medaglista: Massimiliano Soldani (1656-1740) – Datazione: 1709
D.: HEN. NEWTON. ABLEG. EXT. BRIT. AD. M. ETRVR. D. ET. R.P. GEN.
Busto a destra con lunghi capelli riccioluti e mantello drappeggiato. Sotto la troncatura del busto: FLOREN.1709.
Henry Newton fu ambasciatore della regina Anna d’Inghilterra prima presso la Repubblica di Genova e, dal 1704 al 1707, in Toscana. È ricordato come abile diplomatico, amante dell’arte e grande studioso.
R.: ALTERIVS. ALTERA. POSCIT. OPEM (L’una chiede aiuto all’altra)
La Prudenza con uno specchio e un dardo con serpente arrotolato seduta su un basamento nell’atto di appoggiarsi a Minerva che regge una lunga lancia con la mano sinistra; ai piedi alcuni strumenti musicali e uno scudo con lo stemma della famiglia Newton. A sinistra dietro il basamento un cervo e sullo sfondo edifici con torri e mura; a destra, invece, un monte con il cavallo alato Pegaso e in basso un laghetto con due cigni. All’esergo: MAX. SOLDANVS. F.
La medaglia celebra Newton come diplomatico attraverso la personificazione della Prudenza e due animali considerati cauti, il cervo e il serpente, la legenda al diritto lo definisce un “diplomatico straordinario” [Ableg(atus).ext.(raordinarius)]. Le raffigurazioni ne esaltano inoltre la cultura e l’attività poetica, attraverso Minerva, protettrice delle scienze e delle arti, e Pegaso, che secondo la leggenda con gli zoccoli aveva fatto sgorgare dal monte Elicona una sorgente capace di donare ispirazione poetica a coloro che vi si abbeveravano. Il motto è l’abbreviazione di un verso poetico composto da Giuseppe Averani che, per intero, recitava “L’una chiede aiuto all’altra. Newton le unisce nell’ingegno e nella grande saggezza”, alludendo all’opera di mediazione che, per conto della corona inglese, egli mise in atto a favore della Toscana durante la guerra di successione spagnola.
Connessioni: Anche le monete romane, come questa e altre medaglie, presentano sovente al rovescio personificazioni con la finalità di sottolineare ed esaltare le qualità dell’imperatore. In questa vetrina troviamo monete dalla necropoli di Gravellona Toce, quali un asse di Vespasiano con la personificazione della Vittoria come figura alata o un asse di Domiziano con la personificazione della Fortuna, con timone e cornucopia. Infine su un asse di Claudio compare al rovescio la dea Minerva, che allude alla saggezza nel governare.