Argentina e non solo – XIV concerto in omaggio a Luigi Tamini

Giovedì 8 agosto ore 21.00

Mergozzo – Porticato delle Cappelle

XIV Concerto in omaggio a Luigi Tamini

Argentina e non solo

Come amata consuetudine fin dal 2005 il Civico Museo Archeologico di Mergozzo presenta annualmente un concerto in onore del mecenate Luigi Tamini, medico, che con la fortuna accumulata in Argentina a fine Ottocento, beneficò il paese natale donando, tra le altre cose, il Palazzo che oggi ospita il museo.

Nell’edizione 2024 la proposta che si terrà giovedì 8 agosto alle ore 21 presso il Porticato delle Cappelle (in caso di maltempo presso l’antica Latteria), è curata da LFJ Latin-Flam Jazz Guitar Trio, composto da Renato Pompilio, Alex Maltauro e Cristian Soldi. Il repertorio proposto del trio di chitarre offre un variegato viaggio per il mondo, spaziando dai vals venezuelani, ad atmosfere balcaniche, irlandesi e ispaniche, per approdare ai ritmi argentini di milonghe e tanghi.

L’iniziativa, organizzata con la collaborazione della Pro Loco di Mergozzo e di Mergozzo Si Nota, si inserisce nel progetto “La pietra racconta” promosso dal Comune di Baveno con il Comune di Mergozzo e l’associazione GAM e finanziato da Fondazione Comunitaria del VCO. La partecipazione all’iniziativa è a offerta libera a sostegno delle attività “La pietra racconta”.

Info: tel. 0323 840809 • WhatsApp o SMS +39 348 7340347 • museomergozzo@tiscali.it

Gli artisti

Il LFJ (Latino-Flamenco-Jazz) Guitar Trio, composto da Renato Pompilio, Alex Maltauro e Cristian Soldi, si ispira al famoso Guitar Trio di Paco De Lucia, Al Di Meola e John McLaughlin. Il gruppo si è formato nel 2022 con l’obiettivo di diffondere un repertorio di brani provenienti da diverse parti del mondo, arrangiati appositamente per le peculiarità di questa formazione.

Il LFJ Guitar Trio propone un repertorio variegato che spazia da un Medley di Valses Venezuelani del compositore-chitarrista Antonio Lauro a una Suite Balcanica, dalle atmosfere tipiche dell’Irlanda a un Homenaje al grande flamenchista Paco De Lucia, e ancora una rivisitazione della Milonga (Baldosa Floja) e molto altro.

L’obiettivo dei tre chitarristi è quello di offrire al pubblico un’esperienza musicale unica, attraverso l’esplorazione di diversi stili e tradizioni musicali e un uso della chitarra improntato al virtuosismo.

La combinazione tra le esperienze individuali dei tre musicisti – tutti provenienti dagli studi accademici – e l’abilita tecnica di ciascuno, consente di dare vita a un repertorio eclettico e coinvolgente rivisitato in modo originale.

Note storiche su Luigi Tamini

Il Palazzo ottocentesco che oggi ospita il Museo fu un tempo di proprietà di una delle più illustri famiglie mergozzesi, la famiglia Tamini. Tra i suoi membri, una figura di spicco fu quella di Luigi Tamini (1814 -1897), emigrato giovanissimo in Argentina, dove si laureò in medicina ed esercitò la professione con competenza e dedizione, guadagnandosi grande stima. Tuttavia non dimenticò mai il suo paese natale, cui destinò numerosi gesti di liberalità. Nel 1874 in particolare donò al Comune la casa paterna, affinché ospitasse le scuole elementari di ambo i sessi, l’abitazione degli insegnanti e la sala consiliare, a condizione che vi fosse istituita anche “una scuola di disegno tecnico pratico atta a dotare il paese di buoni operai scalpellini, fabbri ferrai, falegnami”, scuola che sempre sostenne con donazioni in denaro, così come soccorse la Società operaia e l’Asilo infantile di Mergozzo. Promosse inoltre la costruzione del piazzale adiacente il cimitero e fu consigliere comunale dal 1886 al 1889. Le sue opere gli meritarono nel 1881 la nomina a Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, su proposta del Comune.

Nella primavera del 1897, durante uno dei suoi frequenti soggiorni a Mergozzo, si ammalò e dopo breve tempo morì, all’età di 83 anni. Ai suoi funerali partecipò, unitamente a tutte le istituzioni, l’intera popolazione mergozzese, desiderosa di rendere l’estremo tributo di riconoscenza e di affetto “al suo benefattore”.

Il Palazzo “Tamini”, dopo diverse vicende ed utilizzi, è divenuto dal 2004 la sede del rinnovato Civico Museo Archeologico di Mergozzo, tornando ad assumere pienamente quella funzione pubblica e culturale, che fu voluta dal donatore alla fine dell’Ottocento.