Il percorso si articola sui due piani, proponendo reperti archeologici ordinati secondo criteri cronologici, affiancati da inserimenti multimediali e postazioni tattili, per approfondimenti e un contatto diretto con riproduzioni di reperti.
Accompagnano il visitatore pannelli esplicativi bilingui e con inserimenti didattici pensati per i bambini.
I reperti più antichi risalgono alla fine dell’età della pietra (Neolitico), all’età del Rame e all’età del Bronzo: si tratta per lo più di industria litica proveniente da Mergozzo, accanto ad alcuni straordinari reperti provenienti da altri contesti ossolani, quali l’ascia da combattimento di Baceno o il famoso pugnale in bronzo dell’Arbola. Sono presenti inoltre materiali ceramici da contesti abitativi dell’età del Bronzo di Omegna (Cireggio), Grassona (Cesara), Gozzano, Gravellona Toce e, di recente acquisizione, dagli scavi di Verbania (Nuova Questura) e del Castellaccio di Brovello Carpugnino.
La prima età del Ferro è rappresentata da alcuni reperti sporadici e da uno straordinario corredo di guerrirero rinvenuto a Montecrestese. La tarda età del Ferro è ampiamente documentata dai corredi della necropoli di Carcegna (I secolo a.C.) e da materiali da varie località sul territorio di Crodo (II-I secolo a.C.).Al secondo piano è illustrata l’età romana, attraverso i materiali dai numerosi scavi effettuati a Mergozzo, che consentono di cogliere sia i costumi funerari (necropoli di Praviaccio e della Cappella) che alcuni aspetti della vita quotidiana e delle tecniche produttive antiche (si veda in particolare la fornace per laterizi d’età romana di Rubianco). Chiudono il percorso i reperti delle tombe tardo antiche (IV-V secolo d.C.) di Carcegna e quelli alto-medievali di San Giovanni in Montorfano, aprendo uno sguardo sulla fine del mondo antico e la Cristianizzazione del territorio.