Gennaio 3, 2021

S. Marta – Mergozzo

STORIA

La chiesa di Santa Marta si trova nel centro storico di Mergozzo, a pochi passi dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta. Il piccolo edificio sorge lungo la strada principale che dal Lago Maggiore attraversa il borgo in direzione dell’Ossola.
In origine la chiesa era dedicata ai SS. Quirico e Giulitta, santi martiri, madre e figlioletto, di origine orientale, il cui culto venne introdotto in Occidente fin dall’età paleocristiana grazie a papa Vigilio (537-555), che ne traslò le reliquie a Roma.
La chiesa è verosimilmente una delle cappelle dipendenti dalla pieve di Mergozzo citate nella bolla papale del 1132. Molto probabilmente essa era legata ad un ospizio per viandanti, come ricordano anche le Visite Pastorali dei vescovi novaresi nel XVI secolo.
La dedicazione venne modificata nel 1603 quando, per volontà del vescovo Bascapè, la chiesa divenne la sede della Confraternita dei Disciplinati di Santa Marta che in precedenza era collocata su un soppalco sopra la porta di ingresso della chiesa parrocchiale. I confratelli avevano il compito di tenere la chiesa vitale, di dedicarsi alla sua manutenzione e di accogliere, se necessario, i viandanti.

ARCHITETTURA ROMANICA

La chiesa presenta un impianto a navata unica con abside semicircolare. L’edificio è orientato e segue la pendenza del terreno che declina verso il lago di Mergozzo. La facciata ha un semplice profilo a capanna inquadrato da contrafforti; una fascia marcapiano sporgente divide la parte bassa da quella superiore, nella quale si conserva un’apertura a forma di croce, sormontata da un campanile a vento.
La muratura dell’edificio è caratterizzata da conci squadrati di dimensione media, disposti in corsi spesso alternati di piatto e di taglio e presenta un’elevata qualità tecnica, testimoniata anche dagli elementi architettonici e dalle decorazioni scolpite. I perimetrali e l’abside sono ritmati da lesene che sorreggono una frangia di archetti pensili, ciascuno ricavato da un unico blocco lapideo e con peducci decorati con figure geometriche o antropomorfe.
Le finestre si aprono lungo il fianco meridionale e presso l’abside. Sono tutte monofore a doppia strombatura con spalle costituite da blocchi sagomati e posizionati in verticale e archivolti realizzati con conci a forma di cuneo. È invece di restauro, dunque non originale, la monofora del fianco meridionale con archivolto costruito attraverso l’utilizzo di un unico blocco sagomato.
La connessione tra la chiesa e l’asse stradale su cui si affaccia è sottolineata anche dall’apertura del portale maggiore sul fianco meridionale. Il portale strombato presenta doppie riseghe che terminano in semicapitelli decorati con motivi geometrici stilizzati.
Un secondo accesso è collocato sul fronte occidentale: ha ampiezza minore e risulta fuori asse rispetto al centro della facciata. La posizione decentrata del portale ovest può essere ricondotta alla necessità da parte dei costruttori di bilanciare le aperture in una facciata collocata in pendenza.
L’analisi della struttura, dei materiali costruttivi e delle decorazioni, come anche la scansione regolare dei fori pontai, indirizzano verso la costruzione dell’intero edificio in una sola fase, databile entro la metà del XII secolo (1125-1150 ca.).